Jean-Baptiste Wicar

Immagine: 
Jean-Baptiste Wicar, Giulia Clary Bonaparte, regina di Napoli, con le figlie Zenaide e Carlotta
Ritratti della famiglia Bonaparte
20/02 - 25/04/2004
Museo Napoleonico

Le due sedi della mostra (il Museo Napoleonico di Roma e, successivamente, il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes di Napoli) hanno il pregio di riproporre l’opera di Jean-Bapstiste Wicar in due contesti a lui assai familiari.

L'attività di Jean-Bapstiste Wicar, infatti, si svolse soprattutto a Roma, ma Napoli vide compiersi uno dei suoi più ambiziosi obiettivi. In quella città egli fu nominato, nel 1806, direttore dell’Accademia delle Belle Arti, su segnalazione di Canova. Nel 1808 ricevette inoltre la gratificante nomina a Cavaliere del Regno delle Due Sicilie e con tale appellativo iniziò a firmare i suoi quadri. Il cavalier Wicar, ex giacobino convinto, doveva la sua ascesa non solo ai suoi innegabili talenti artistici, ma anche ad un continuativo e ramificato rapporto con la famiglia di Napoleone Bonaparte. Di quest’ultimo aveva subito fortemente il fascino ma non riuscì mai ad incontrarlo né a ritrarlo, come avrebbe voluto, d’après nature: si dovette contentare di lavorare a partire dal busto di Ceracchi del 1796, rimasto incompiuto ed ultimato a Roma dal Laboureur (Accademia di Belle Arti di Perugia).
Fin dagli anni giacobini, ebbe modo però di conoscere Giuseppe Bonaparte quando quest’ultimo, nel 1797, giunse a Roma per sostituire Cacault nella carica di ambasciatore della Repubblica Francese; con Giuseppe, Wicar si trasferì a Firenze dopo l’uccisione del generale Duphot. In quella città ebbe modo entrare in contatto anche con Gioacchino Murat. Qualche anno dopo saranno proprio Giuseppe e Gioacchino ad avvicendarsi sul trono di Napoli, dove Wicar risedette dal 1806 al 1809.
Al 1805 risale la prima testimonianza grafica di un rapporto dell’artista di Lille con Luciano Bonaparte; fu proprio con il fratello “ribelle” dell’imperatore e con la sua famiglia che Wicar si legò in maniera intensa e continuativa, riuscendo a restituire perfettamente attraverso le sue doti pittoriche e grafiche, l’atmosfera familiare e distesa, lontana dal rigido protocollo della corte imperiale, che caratterizzava le residenze di Luciano a Frascati e a Canino. Al ritorno da Napoli infatti Wicar frequentò assiduamente la famiglia del senatore Bonaparte. Dagli album del Museo Napoleonico e dai fogli dell’Accademia di Perugia emergono i volti dei numerosi figli di Luciano: Carlotta, Christine Egypta, Carlo Luciano, Giovanna, Paolo ma soprattutto della moglie Alexandrine de Bleschamp.
Tre grandi dipinti in tela raffiguranti Giulia Clary con le figlie Zenaide e Carlotta (Reggia di Caserta), Carlotta Bonaparte, futura principessa Gabrielli, in abito di contadina di Canino e Luigi Bonaparte con il figlio Napoleone Luigi (Museo Napoleonico) sono esposti insieme ad alcuni disegni e bozzetti, che permettono di ricostruire il percorso creativo dell’artista.
Attraverso i ritratti compiuti nell’arco di più di vent’anni, Wicar coglie dunque il succedersi di una generazione Bonaparte all’altra. Troviamo accanto ai fratelli dell’Imperatore, i rappresentanti della seconda generazione che, nati o cresciuti in esilio, rientreranno a Parigi solo con il Secondo Impero.
Il catalog (Electa Napoli) riporta testi di Maria Teresa Caracciolo, Maria Elisa Tittoni, Aurora Spinosa, Jean-Pierre Samoyault,Giulia Gorgone).

Informazioni

Luogo
Museo Napoleonico
Tipo
Mostra|Arte Moderna
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun
Artista
Jean-Baptiste Wicar

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