Sala VI - Paolina Bonaparte

La sala, dedicata a Paolina Bonaparte Borghese, documenta soprattutto il soggiorno romano della principessa dal 1816 al 1825 a Villa Paolina. La villa, collocata tra le Mura Aureliane, via Piave e via XX settembre, dal 1950 ospita l’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede. Fu acquistata nel 1816 da Paolina, affascinata dall’amenità del luogo in cui sorgeva e dall’eleganza della costruzione. Gli acquerelli esposti descrivono questa eleganza, propria anche agli interni, arredati dalla stessa Paolina con gusto prettamente francese.

Da Villa Paolina provengono molti degli oggetti presenti nella sala: la toeletta realizzata dall’orafo Martin-Guillaume Biennais, lo specchio portatile sul quale è visibile la sostituzione del monogramma di Paolina con quello della nipote Carlotta (alla quale la villa fu lasciata in eredità), il taccuino delle spese affrontate per l’amministrazione della casa. Simile al sofà su cui posò per la celebre statua di Antonio Canova, che la ritraeva nelle vesti di Venere Vincitrice (Roma, Galleria Borghese), è la dormeuse in mogano. Riferibili al capolavoro canoviano sono il calco in gesso del seno della principessa e la replica della testa.

Jodocus Sebastiaen van den Abeele Un salotto di Villa Paolina a Roma con la Principessa Zenaide, i figli e la sorella Charlotte
Acquerello

Jodocus Sebastiaen van den Abeele (Gand 1797 - 1855)

Giovanni Riveruzzi (attivo a Roma tra il secondo e il terzo decennio del sec. XIX), Villa Paolina dal lato di Porta Pia, 1828 ca.
Acquerello

Giovanni Riveruzzi (attivo a Roma tra il secondo e il terzo decennio del sec. XIX)

1828 ca.
François Joseph Kinson (1771-1839), Paolina Bonaparte, 1808
Dipinto

François Joseph Kinson (1771-1839)

1808